LA VISIONE POLITICA E IL PROBLEMA EDUCATIVO DI PLATONE

 Al centro del pensiero politico di Platone c'è l'idea di uno Stato ideale, governato da una élite di filosofi-governanti. Secondo Platone, solo i filosofi, attraverso la conoscenza della Verità e del Bene, sono in grado di guidare la società verso la giustizia e l'armonia.

Nella sua opera "La Repubblica", Platone delinea la struttura di questo Stato ideale, suddiviso in tre classi sociali: i governanti-filosofi, i guerrieri e i lavoratori. I governanti-filosofi, dopo aver compiuto un lungo e rigoroso percorso educativo, diventano i custodi dello Stato, responsabili di applicare la conoscenza del Bene al governo della città.

L'educazione riveste quindi un ruolo cruciale nel pensiero di Platone. I futuri governanti devono essere addestrati fin dalla giovinezza attraverso un curriculum che prevede lo studio di discipline come matematica, musica, dialettica. Questo percorso formativo mira a sviluppare in loro le virtù cardinali - saggezza, coraggio, temperanza e giustizia - necessarie per diventare i migliori custodi dello Stato.

Platone contrappone il suo modello di Stato ideale ai regimi corrotti, come la democrazia e la tirannide, che si allontanano dall'ideale di giustizia. Tali regimi sono il risultato di un degrado morale e intellettuale dei cittadini, incapaci di raggiungere la conoscenza del Bene.

Il "Mito della Caverna" rappresenta in maniera allegorica il percorso educativo che il filosofo deve intraprendere per liberarsi dall'ignoranza e raggiungere la conoscenza. Allo stesso modo, l'arte deve essere subordinata all'educazione e alla ricerca della Verità, non essendo fine a se stessa ma strumento per il miglioramento morale e intellettuale dei cittadini.

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